


L'energia è in evoluzione. Gli obiettivi legati alla decarbonizzazione e agli ESG richiedono decisioni strategiche e dati attendibili.

Al Decarbonisation Summit di Carrier, accademici, esperti e ingegneri HVAC hanno discusso, con dati a supporto, le migliori strategie per affrontare le sfide del mercato. Scopri subito gli argomenti più rilevanti!

Il costo dell’energia è l’aspetto più tangibile del processo di decarbonizzazione. Costo che tocca il suo apice in Italia prima della crisi del 2019, durante la crisi e anche dopo. Il costo dell’energia in paesi quali la Spagna, la Francia e la Germania è decisamente inferiore. La causa risiede nella maggiore esposizione alle fonti fossili (in particolare al gas naturale) nonostante il percorso di sviluppo delle rinnovabili, avviato anni orsono.
Evidente criticità è rappresentata dalla distribuzione geografica degli impianti e dal loro dimensionamento.

Guardando al settore domestico la Pompa di Calore rappresenta una soluzione connotata da grande efficienza rispetto alla tradizionale caldaia a gas. Con un fabbisogno termico ipotizzato di 15.200 KW/h, una pompa di calore con uno SCOP di 3,4 (calcolato come SCOP medio tra quelle immesse sul mercato) necessita di soli 4.470 kWh, in quanto la rimanente energia viene direttamente prelevata dall’aria, dall’acqua o dal terreno. Una soluzione di estrema efficacia che, proiettata in un prossimo futuro, contempla innovazioni di prodotto che (in parte già presenti) ne garantiranno un ulteriore efficienza.

Attraverso un’analisi prettamente chimica si evidenzia come per ridurre l’effetto serra (GWP) occorra ridurre la presenza di atomi di fluoro, a vantaggio della presenza di atomi di idrogeno nella molecola a base carbonio. Questo però implica un aumento della infiammabilità del fluido. Sarà quindi possibile individuare nuovi fluidi?
All’interno del database Pubchem, dove sono presenti oltre 100 milioni di composti chimici, solo 28 fluidi mostrano un GWP inferiore a 200. Questi sono a loro volta suddivisibili in cinque categorie.

I risultati, dopo un periodo di assesment dei sistemi, hanno evidenziato una riduzione del 10,7% del consumo di energia elettrica, del 22% dell’utilizzo di gas (ancora necessario per coprire picchi di richiesta), con una riduzione totale dell’energia utilizzata del 15.9%. L’utilizzo di acqua, altra voce essenziale, è sceso del 25.76% con un calo della CO2 emessa del 22%.
L’intervento ha inoltre permesso di accedere al mercato dei titoli di efficienza energetica con un ROI totale del progetto stimato a 5 anni.

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